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Sullivan, Harry Stack.

Psichiatra e psicoterapeuta statunitense. Lavorò presso l'università del Maryland dal 1923 al 1930, specializzandosi nello studio della schizofrenia. Nel 1936 fondò la scuola di psichiatria di Washington e nel 1938 creò, insieme ad alcuni collaboratori, la rivista "Psychiatry", della quale si servì per diffondere le proprie teorie. Esponente, insieme a K. Horney ed E. Fromm, della tendenza culturalistica neofreudiana americana, seppe procedere autonomamente soprattutto riguardo all'importanza data dai freudiani agli aspetti sessuali della personalità. Fondamentale nel suo percorso di analisi il fenomeno dell'angoscia, vista come reazione alla frustrazione dei bisogni primari. Sviluppò una teoria della personalità nella quale evidenziò soprattutto due particolari meccanismi di difesa, quello della dissociazione e quello della disattenzione selettiva (derivazione diretta della rimozione freudiana). Fondamentale la classificazione da lui operata delle diverse fasi di organizzazione dell'esperienza umana (prototassi, caratterizzata da un livello di organizzazione quasi inesistente, propria dei primi mesi di vita; paratassi, immediatamente successiva, caratterizzata dalla semplice logica di simultaneità con la quale vengono interpretati gli eventi; sintassi, forma di pensiero evoluta e complessa). Il lavoro scientifico di S., del quale fanno parte studi sul disturbo mentale e sulle diverse tecniche di approccio al paziente secondo l'impostazione interpersonale, è conservato nei suoi scritti, tra i quali citiamo: Conceptions of modern psychiatry (1947); The interpersonal theory of psychiatry (postumo, 1953); The psychiatric interview (postumo, 1954); Clinical studies in psychiatry (postumo, 1956); Schizophrenia as a human process (postumo, 1962, raccolta di articoli); The fusion of psychiatry and social science (postumo, 1964) (Norwich, New York 1892 - Parigi 1949).